DECRETO LAVORO – LE NUOVE MISURE

TESTO PUBBLICATO IN G.U. N. 103 DEL 04.05.2023  

LE NUOVE MISURE 

È stato pubblicato il Decreto Lavoro (D.L. n. 48/2023), nella Gazzetta Ufficiale del 4 maggio 2023 e in vigore dal 5 maggio 2023.  

Le nuove misure, di cui alcune avranno decorrenza immediata e altre saranno applicabili a partire dal 2024, prevedono l’introduzione dell’Assegno per l’Inclusione, di nuovi incentivi per le assunzioni, nuove causali per la stipula dei contratti di lavoro a tempo determinato, l’incremento della soglia dei fringe benefit a 3.000 euro per il 2023, la riduzione del cuneo fiscale, la maggiorazione dell’Assegno Unico

Di seguito una sintesi delle principali novità. 

⇒ Assegno di inclusione (sostituirà il Reddito di cittadinanza) 

Dal 1° gennaio 2024 sarà in vigore l’Assegno di inclusione che andrà a sostituire il Reddito di cittadinanza (il quale sarà abolito a fine anno). 

La nuova misura di sostegno al reddito spetterà ai nuclei familiari composti da almeno: 

  • un soggetto disabile 
  • un minorenne  
  • un ultrasessantenne  

e che siano in possesso di determinati requisiti, relativi: 

  • alla cittadinanza o all’autorizzazione al soggiorno del richiedente 
  • alla durata della residenza in Italia  
  • e alle condizioni economiche.  

Il beneficio economico sarà pari a 6.000 euro annui (ovvero 7.560 euro annui se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza) moltiplicati per il parametro della scala di equivalenza e spetterà per 18 mesi, rinnovabili per ulteriori 12 mesi previa sospensione di almeno un mese.  

La percezione di lavoro dipendente o autonomo è compatibile con la misura entro il limite massimo di 3.000 euro lordi.  

Contestualmente viene istituto, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa. 

I nuclei familiari beneficiari dell’assegno per l’inclusione, una volta sottoscritto il Patto di attivazione digitale, sono tenuti ad aderire ad un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa, da cui sono esclusi i pensionati, gli ultrasessantenni e i disabili. Il beneficiario è tenuto ad accettare un’offerta di lavoro che abbia durata non inferiore ad un mese e, se part-time, un orario pari almeno al 60% dell’orario a tempo pieno e con una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi e che sia, alternativamente: 

  • a tempo indeterminato, su tutto il territorio nazionale 
  • a tempo determinato, anche in somministrazione, se il luogo di lavoro non dista oltre 80 km dal domicilio. 

Viene inoltre previsto che ai datori di lavoro privati che assumono i beneficiari dell’Assegno di inclusione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, pieno o parziale, o anche mediante contratto di apprendistato, sia riconosciuto, per un periodo massimo di dodici mesi, l’esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi  previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e dei contributi dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, nel limite massimo di importo pari a 8.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile. 

⇒ Incentivi occupazione giovanile 

È previsto unbonus assunzionecon l’obiettivo di promuovere l’occupazione giovanile

I datori di lavoro che, nel periodo che va dal 1° giugno al 31 dicembre 2023 assumono giovani possono ricevere su domanda un incentivo pari al 60 per cento della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali. L’agevolazione è concessa per un massimo di 12 mesi

Per poter beneficiare dell’incentivo i giovani lavoratori devono: 

  • avere meno di 30 anni d’età; 
  • essere NEET, cioè persone che non lavorano né sono inserite in corsi di studio o di formazione; 
  • essere registrati al Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani. 

 

Le condizioni di cui sopra devono ricorrere congiuntamente. 

Il beneficio è cumulabile anche con ilbonus assunzione giovanie con le altre agevolazioni previste dalla normativa vigente. In questo caso spetta al 20 per cento

⇒ Contratto a termine 

Il decreto lavoro introduce nuove causali che legittimano il ricorso al contratto di lavoro a termine e che sostituiscono quelle in vigore al momento, le quali sono state stabilite all’articolo 19, comma 1, lettere a), b) e b-bis) deldecreto legislativo n. 81/2015. 

I contratti potranno avere duratasuperiore ai 12 mesi, ma non oltre i 24 mesi, in caso di: 

  • specifiche esigenze previste dai contratti collettivi di cui all’articolo 51; 
  • in assenza delle previsioni di cui al punto che precede, nei contratti collettivi applicati in azienda, e comunque entro il 30 aprile 2024, per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti; 
  • in sostituzione di altri lavoratori. 

 

⇒ Nuovo taglio del cuneo fiscale e aumento della soglia del fringe benefit 

Nel nuovo decreto lavoro entrano anche due provvedimenti in favore di famiglie e lavoratori, cioè il nuovo taglio del cuneo fiscale e l’aumento della soglia di non imponibilità dei fringe benefit

Per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023 l’esonero sulla quota dei contributi IVS è incrementato di 4 punti percentuali, senza ulteriori effetti sul rateo di tredicesima.  

Viene quindi elevato: 

  • dal 3% al 7% per i redditi fino a 25 mila euro  
  • dal 2% al 6% per i redditi fino a 35 mila euro. 

Oltre al taglio del cuneo fiscale il Governo ha approvato l’innalzamento dellimite di non imponibilità dei fringe benefit. 

Per il 2023 il cosiddetto bonus dipendenti torna alla soglia in vigore fino alla fine del 2022, a 3.000 euro, con la differenza che sarà destinato solamente ai lavoratori con figli, compresi quelli nati fuori del matrimonio riconosciuti e i figli adottivi o affidati. 

⇒ Maggiorazione dell’Assegno Unico  

Un ulteriore provvedimento a sostegno delle famiglie inserito nel decreto lavoro è la nuova maggiorazione dell’importo dell’Assegno unicoche si aggiunge a quelle già introdotte dalla Legge di Bilancio 2023

Nello specifico, si tratta della maggiorazione prevista dal comma 8 dell’articolo 4del DL n. 230/2021, cioè l’incremento di 30 euro mensili che spetta nell’ipotesi in cui entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro. 

La maggiorazione in questione sarà riconosciuta anche ai genitori vedovi lavoratori, per un periodo massimo di 5 anni dalla morte e nel limite di godimento dell’assegno. 

  • Ulteriori novità introdotte dal Decreto Lavoro 
  • Il Fondo Nuove Competenze, che concede contributi per permettere alle imprese di adeguare le competenze dei lavoratori destinando una parte dell’orario di lavoro alla formazione, è incrementato con nuove risorse
  • Fino al 31 dicembre 2023 per i contratti di espansione di gruppo, stipulati entro il 31 dicembre 2022 e non ancora conclusi, è possibile rimodulare le cessazioni dei rapporti di lavoro con accesso allo scivolo pensionistico entro un anno dal termine originario del contratto di espansione. 
  • Viene istituito un fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni in occasione delle attività formative e si stabiliscono altre disposizioni per il rafforzamento delle regole di sicurezza sul lavoro, di tutela contro gli infortuni e dei controlli ispettivi. 
  • Sono previsti ulteriori periodi di cassa integrazione guadagni in deroga per cause eccezionali di crisi aziendale e riorganizzazione e nuove semplificazioni in materia di informazioni e di obblighi di pubblicazione in merito al rapporto di lavoro