BANDO INNOVAZIONE DELLE FILIERE DI ECONOMIA CIRCOLARE IN LOMBARDIA FASE 3
Il bando mira a favorire la transizione delle imprese lombarde verso un modello di economia circolare, la riqualificazione dei settori e delle filiere lombarde e il riposizionamento competitivo degli interi comparti rispetto ai mercati.
Il Bando Fase 3 è la prosecuzione del Bando “Fase 1 e 2”, ma non è necessario aver partecipato al precedente Bando per poter presentare domanda di contributo.
A CHI SI RIVOLGE
- Alle micro, piccole e medie imprese lombarde, in forma singola o in aggregazione composta da almeno 3 imprese (MPMI) rappresentanti la filiera.
- All’aggregazione possono prendere parte anche altri soggetti (grandi imprese, centri di ricerca, associazioni di categoria, ecc.) che non possono essere beneficiari del contributo.
CARATTERISTICHE DEL CONTRIBUTO
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto pari al 40% dei costi ammissibili, del valore massimo di 80.000,00 euro.
Il bando sostiene progetti esecutivi presentati dalle imprese in uno o più dei seguenti ambiti di intervento:
- innovazione di prodotto e/o di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse, utilizzo di sottoprodotti in cicli produttivi, riduzione produzione di rifiuti e riuso dei materiali;
- progettazione e sperimentazione di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento della filiera;
- sperimentazione e applicazione di strumenti per l’incremento della durata di vita dei prodotti ed il miglioramento del loro riutilizzo e della loro riciclabilità (Eco-design);
- implementazione di strumenti e metodologie per l’uso razionale delle risorse naturali.
Gli ambiti prima menzionati sono di seguito meglio dettagliati:
- favorire l’approvvigionamento di materie prime seconde autorizzate o di materiali bio-based (di origine biologica) in sostituzione a materiali vergini;
- favorire l’approvvigionamento energetico attraverso fonti rinnovabili e il contenimento energetico;
- promuovere l’eco design di prodotti che porti ad una maggior efficienza nell’uso delle risorse (e.g. realizzati con sottoprodotti, materiali riciclati etc.); allungamento della vita utile dei prodotti (e.g. prodotti modulari, facilmente disassemblabili e riparabili, etc.), per la fase di utilizzo, per la riparabilità, per la riciclabilità e per il remanufacturing (rigenerazione) c. efficienza dei prodotti nella fase di utilizzo (e.g. minori consumi energetici); d. riciclabilità dei prodotti a fine vita
- promuovere l’eco design di imballaggi che porti maggior efficienza nell’uso delle risorse (e.g. imballaggi più leggeri, realizzati con materiali riciclati e riciclabili, etc.); migliori performance ambientale nella fase di utilizzo (e.g. facilità di stoccaggio per il trasporto, etc.); un miglioramento in termini di riciclabilità di questi a fine vita;
- implementare soluzioni tecnologiche/gestionali in grado di ottimizzare i processi produttivi con conseguente riduzione dei rifiuti attraverso il riutilizzo dei residui di lavorazione nello stesso ciclo produttivo;
- implementare soluzioni di “refurbishment”), ovvero valorizzare un prodotto danneggiato tramite il rimpiazzo o la riparazione di alcune sue componenti;
- proporre soluzioni tecnologiche/gestionali per la riduzione dei consumi di acqua necessaria alle lavorazioni e/o riciclo e riutilizzo dell’acqua utilizzata;
- proporre soluzioni per di ridurre la propria produzione di rifiuti pericolosi (es. sostituendo chemicals/prodotti pericolosi con chemicals/prodotti non pericolosi all’interno del proprio processo produttivo, etc.);
- proporre soluzioni tecnologiche/gestionali di “upcycling” ovvero processi di riciclo in cui i rifiuti vengano convertiti in nuovi materiali/prodotti di maggiore qualità e valore;
- proporre soluzioni tecnologiche/gestionali che siano in grado di apportare un miglioramento della qualità delle materie prime seconde autorizzate;
- introdurre modelli innovativi di business che trasformino i prodotti in servizi utilizzabili da imprese o consumatori finali attraverso logiche di sharing e approcci “pay-per-use”;
- creazione di partnership di scopo tra soggetti, anche non operanti nella medesima filiera, grazie alle quali materiali di scarto, residui industriali, sottoprodotti vengano impiegati in altri processi produttivi riducendo così la generazione di rifiuti e producendo benefici economici ed ambientali per tutto il territorio (simbiosi industriale);
- creazione di forme di ritiro dei propri prodotti a fine vita, ad esempio allo scopo di riutilizzarne parti o componenti aventi ancora valore, avviarli a processi di remanufacturing, etc. (attivazione di programmi di take-back);
- sviluppo di strumenti di misurazione delle performance di circolarità per i settori prioritari del Piano d’azione europeo per l’economia circolare (e.g. costruzioni, alimentare, etc.) che servano ad identificare chiaramente azioni ed ambiti di miglioramento.
SPESE AMMISSIBILI E SOGLIE MINIME DI AMMISSIBILITÀ
Sono ammissibili progetti con importo complessivo di spese ammissibili non inferiore a € 40.000,00.
Non è previsto, invece, un tetto massimo di investimento, che viene lasciato alle stime della singola impresa o aggregazione.
Sono ammissibili esclusivamente le seguenti tipologie di spesa:
- Consulenza (collaborazione con enti di Ricerca, servizi specialistici per lo sviluppo di prototipi, check up tecnologici, analisi del ciclo di vita del prodotto/servizio – e.g. LCA -, studi per la sostituzione dei materiali attualmente utilizzati nei prodotti con materiali circolari, definizione di strategie commerciali, marketing e comunicazione, ecc.).
- Investimenti in attrezzature tecnologiche (acquisto e/ leasing) e programmi informatici necessari alla realizzazione del progetto.
- Assistenza e costi di acquisizione delle certificazioni ambientali di processo e di prodotto (es. ISO 14001, EMAS, ECOLABEL, EPD ecc.).
- Assistenza e costi di acquisizione delle certificazioni tecniche.
- Servizi e tecnologie per l’ingegnerizzazione di software/hardware e prodotti relativi al progetto.
- Materiali e forniture strumentali alla realizzazione del progetto (inclusi prototipi).
- Spese per la tutela della proprietà industriale.
- Spese del personale dell’azienda solo se espressamente dedicato al progetto (fino a un massimo del 20% della somma delle voci di spesa da a) a g)). Qualora venga impiegato ulteriore personale di nuova assunzione, esclusivamente dedicato al progetto, potrà essere riconosciuta un’ulteriore quota nel limite del 10% della somma delle voci di spesa da a) a g).
Nell’ambito del progetto, la somma delle spese b), d), e), f) e g) non può essere inferiore al 20% del totale delle spese ammissibili.
Per essere ammissibili le spese devono essere sostenute (fa fede la data della fattura) a partire dal 3 giugno 2019 ed entro 12 mesi dall’approvazione della graduatoria.
QUANDO E COME PRESENTARE DOMANDA
Le domande di contributo sono da presentare esclusivamente tramite modalità telematica, con firma digitale:
- dalle ore 10:00 del 27 gennaio alle ore 12:00 del 13 marzo 2020.