CONFAPI PROMUOVE LA CAMPAGNA “VACCINAZIONI NELLE AZIENDE”
Il direttore Piero Baggi: «Solo così si può garantire sicurezza e continuità lavorativa»
«È oggi più che mai evidente che la vera chiave di volta nella lotta alla pandemia sia la massima velocizzazione nella somministrazione dei vaccini anti Covid, collaborando ad ogni livello per convincere tutti i cittadini della sua utilità e sicurezza nel garantire salute individuale e di gruppo». Con queste parole il direttore di Confapi Varese Piero Baggi introduce la questione della somministrazione dei vaccini anche nelle aziende.
«Gli imprenditori associati a Confapi Varese e in generale la piccola e media industria privata del nostro Paese – evidenzia Baggi – sono stati particolarmente colpiti da questa terribile crisi e ne stanno pagando un caro prezzo. Ma non si sono fermati e hanno cercato di garantire la massima sicurezza ai loro collaboratori con i quali lavorano fianco a fianco ogni giorno. Oggi, i nostri associati possono divenire essi stessi promotori di vaccinazioni in azienda attraverso l’operato dei medici del lavoro, quando saranno disponibili i vaccini su larga scala».
Baggi rilancia anche sul territorio della provincia di Varese il progetto di Confapi, sollecitato a livello nazionale e che prevede il coinvolgimento diretto dei datori di lavoro, con la collaborazione dei medici del lavoro e delle Parti Sociali.
«I Medici del lavoro – puntualizza Baggi – in questi lunghi mesi, hanno lavorato intensamente per garantire la sicurezza nelle aziende e potrebbero ulteriormente rendersi utili nell’ampliare la platea di qualificati operatori sanitari che possono somministrare il vaccino e partecipare a questo progetto».
Arrivare a mettere a punto la macchina vaccinale anche sui posti di lavoro significa da un lato velocizzare il processo nazionale di distribuzione del vaccino, ma anche garantire maggior sicurezza nelle aziende sotto il profilo della salute e al contempo dare certezze su tempi di lavorazione e consegne. E quest’ultimo punto, nella complessa situazione economica attuale non è certo di poco conto.
«Coniugare salute e attività produttive – ha aggiunto Baggi – potrà garantire alla singola azienda di mettere in sicurezza l’intera filiera produttiva, con certezze sui tempi di lavorazione e consegna delle commesse ai propri clienti. Uguali garanzie anche per la salute dei lavoratori che non dovranno sottoporsi a vaccinazioni singole presso medici di base, ats, farmacie etc., seguendo altri parametri. Questo significa programmare lo sviluppo, la produzione, la ripartenza: un piano concreto che sa coniugare salute e attività produttive».
Per quelle tante imprese che, vorranno far fronte ad un impegno straordinario nel favorire nel più breve tempo possibile la vaccinazione di tutti gli addetti, si potranno poi trovare a livello normativo meccanismi premianti dal punto di vista fiscale o contributivo”
Già da dicembre la presidenza nazionale aveva scritto una lettera, promuovendo l’iniziativa, all’allora capo del Governo, Giuseppe Conte, e ai suoi ministri, al commissario Arcuri e ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. Una disponibilità, ribadita anche al presidente del Consiglio, Mario Draghi, in sede di consultazioni.
Per questo, conclude Piero Baggi, «accogliamo con viva soddisfazione l’apertura in questa direzione manifestata anche da altre organizzazioni territoriali datoriali. Solo coniugando salute e lavoro l’Italia può ripartire. Le piccole e medie industrie private di Confapi sono pronte come sempre a fare la loro parte. E solo la più ampia e rapida copertura della campagna vaccinale contro il Covid consentirà al sistema produttivo e alla società italiana una più rapida ripresa».